1996 / 42 - 372

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d'origine. Tale impossibilità concerne in primo luogo le persone sottoposte in passato a torture che hanno avuto per effetto l'annientamento della loro resistenza fisica o morale, ma pure altre persone che non sono state personalmente vittima di siffatti trattamenti, ma che in ragione della gravità dei traumi di lunga durata subiti dai loro parenti, provano loro stessi serie difficoltà psichiche (cfr. GICRA 1996 n. 10, pag. 74).

Nella fattispecie, la presenza del ricorrente nel campo di detenzione di Rodoc (la cui assimilazione ad un lager non appare fuori luogo) è stata dimostrata. In merito alle condizioni dell'arresto, l'interessato ha fatto presente di essere stato prelevato a casa durante un rastrellamento dell'HVO il 30 giugno 1993, e portato, col fucile puntato alla schiena, in una palestra dove vi erano già circa 750 prigionieri di tutte le età. Dopo 20 giorni è stato trasferito in un edificio militare e poi nel campo di Rodoc.

Il cibo era "orribile", e l'interessato ha dichiarato di essersi dovuto togliere da solo i denti cariati con lo spago. Inoltre, ha affermato di aver assistito ai maltrattamenti inflitti ad altri prigionieri ed all'uccisione di alcuni di essi. Afferma poi di essere stato rinchiuso in un locale privo di arredamenti insieme ad altri 97 prigionieri, e di aver dovuto dormire di fianco, disteso sul pavimento, per mancanza di spazio. Sostiene ancora di essere stato più volte bastonato senza apparente motivo, da due, tre, o quattro militari con bastoni di legno, preso a calci (se cadeva doveva rialzarsi il più presto possibile per non prendere calci in faccia), e che vi è stato pure un tentativo di enucleazione degli occhi. Durante le torture è stato insultato solo perché musulmano. Un giovane che avrebbe conosciuto sarebbe morto dalle percosse, ed un professore sarebbe stato ucciso a colpi di scatole di conserva. Nel gravame il ricorrente ha ribadito di aver assistito all'uccisione di un professore e di due conoscenti da parte dei miliziani croati, e che in un'occasione i proiettili avrebbero sfiorato la sua testa. Dichiara di aver vissuto col terrore, indescrivibile ed inimmaginabile, di venir giustiziato in qualsiasi attimo della giornata.

f) E' noto che a Mostar militari e civili di etnia musulmana sono stati rinchiusi in differenti campi di concentramento dall'HVO. Nel maggio del 1993, 400 civili di etnia musulmana figuravano detenuti in uno stadio di Mostar - poi trasferiti in altri campi di detenzione tra cui quello di Rodoc - e 2000 nei dintorni della città. Alcuni giornalisti di etnia musulmana, anch'essi detenuti arbitrariamente nel maggio del 1993, hanno confermato maltrattamenti ed esecuzioni arbitrarie di prigionieri segnatamente nei campi di Dretelj e Rodoc.