1995 / 12 - 115

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spieghi, in modo logico ed adeguato, le ragioni che hanno determinato il suo convincimento, dimostrando di avere tenuto presente ogni fatto decisivo. (...)

Peraltro, l'esigenza della motivazione aumenta allorquando l'applicazione della legge implica esercizio del potere di apprezzamento o l'interpretazione di una norma giuridica indeterminata (cfr. DTF 104 Ia 212). Se questi precetti vengono disattesi, il vizio formale comporta di norma l'annullamento della decisione, senza che il ricorrente debba dimostrare un interesse, in altri termini, indipendentemente dalle possibilità di successo del ricorrente nel merito (cfr. DTF 118 Ia 18 consid. 1a, 117 Ia 7 consid. 1a, 115 Ia 10 consid. 2a e relativi riferimenti).

Orbene, l'interpretazione di una norma giuridica indeterminata come quella qui in questione (art. 14a cpv. 6 LDDS), e le non indifferenti conseguenze che un rinvio in Bosnia-Erzegovina, dove tuttora regna una situazione di aperto conflitto armato, può indubitabilmente comportare - leggasi minaccia per l'integrità fisica della persona rinviata (non si spiegherebbe altrimenti l'ammissione provvisoria per gruppi di cittadini della Bosnia-Erzegovina in virtù di un decreto del Consiglio federale) -, imponevano che l'autorità giudicante avesse a motivare la propria decisione, resa in applicazione dell'art. 14a cpv. 6 LDDS, in modo scrupoloso, con l'indicazione dei fatti che ha ritenuto provati e per quale motivo, rispettivamente le considerazioni che l'hanno condotta a maturare un determinato convincimento, segnatamente quello secondo cui il ricorrente avrebbe gravemente compromesso l'ordine pubblico della Svizzera. In sostanza, una decisione deve indicare i motivi per cui è stata resa, dal momento che l'interessato, senza conoscere con precisione i fatti e le norme di diritto prese a base dall'autorità che ha statuito, spesso non è in grado di avere una visione della portata della decisione: travisando egli i motivi della decisione, non è in grado di ricorrere con criteri adeguati. D'altra parte, in simili casi e per le medesime ragioni, l'autorità di ricorso non è in grado di esperire il sindacato di legittimità del giudizio litigioso.

Nell'evenienza concreta, la decisione impugnata palesemente non adempie, sul punto in questione, i criteri motivazionali, limitandosi a perentoria asserzione, secondo la quale il ricorrente avrebbe gravemente compromesso l'ordine pubblico della Svizzera. In particolare, non vengono indicati i motivi e le considerazioni posti a fondamento di tale conclusione. Peraltro, appare come l'UFR abbia palesemente trascurato vuoi disatteso elementi fattuali dall'inequivocabile carattere di decisività, quali le risultanze di quelle sentenze penali, relative ai reati commessi da M. C. in Svizzera, rese prima del