1995 / 12 - 109

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1. Art. 3 CEDH : violation potentielle.

La Convention peut aussi être invoquée en cas de violation potentielle de l'article 3 ; cette disposition offre une protection préventive contre une menace de traitement inhumain ou dégradant (consid. 10a).

2. Art. 35, al. 1 PA : obligation de motiver.

L'obligation de motiver est un principe essentiel qui limite la libre conviction du juge et qui constitue le seul moyen de contrôler ultérieurement les éléments qui ont forgé cette conviction. (consid. 12c).

3. Substitution des motifs (consid. 13).


Riassunto dei fatti:

L'interessato - contro il quale era stata a suo tempo pronunciata una misura di divieto d'entrata in Svizzera ancora valida - ha chiesto asilo nel marzo del 1993. Egli è sposato dal mese di agosto del 1990 con una cittadina croata già dimorante in Svizzera anteriormente al matrimonio, ed ha due figli che vivono con la madre.

Il richiedente ha dichiarato nella sostanza di avere disertato a più riprese dall'armata croata in Bosnia-Erzegovina (HVO), evenienza che lo avrebbe spinto a chiedere asilo in Svizzera.

Con decisione del 19 maggio 1993 l'Ufficio federale dei rifugiati ha respinto la domanda di asilo dell'interessato, non ritenendo adempiuti i requisiti di cui agli art. 3 e 12a LA. L'UFR elenca nel giudizio litigioso i precedenti penali a carico dell'interessato per infrazioni commesse in Svizzera ed all'estero. Contemporaneamente al diniego della domanda d'asilo, l'UFR ha pronunciato l'allontanamento del richiedente ed ordinato l'esecuzione dell'allontanamento medesimo verso la Bosnia-Erzegovina, siccome lecita, ragionevolmente esigibile e possibile. In particolare, l'UFR ritiene che tale misura si giustifichi a maggior ragione nei confronti di una persona che, come il richiedente, è stata a più riprese denunciata e condannata per reati commessi in Svizzera. Inoltre, l'esecuzione dell'allontanamento non violerebbe né l'art. 3, né l'art. 8 CEDU.