1995 / 12 - 117

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concordanti atti a dimostrare l'inesattezza, meglio sarebbe dire la falsità o falsificazione, del passaporto croato emesso (...) a nome dell'interessato.

Certo il ricorrente sostiene, nella sua presa di posizione del 22 settembre 1993, che il passaporto e la carta d'identità in questione gli sarebbero stati ritirati dalla polizia croata e distrutti seduta stante, in occasione del suo rientro, forzato, del mese di (...). Trattasi tuttavia di mera asserzione, non comprovata da alcun elemento probatorio idoneo. 

D'altra parte, la stessa non è comunque di alcun aiuto all'insorgente considerato che l'autorità di polizia non ha, ovviamente, facoltà di distruggere documenti autentici, e ove lo facesse ciò non potrebbe comportare la perdita della cittadinanza di quel Paese. Si osserva peraltro che il ricorrente si è ben guardato dall'affermare che i documenti di legittimazione di cui trattasi sarebbero dei falsi o delle falsificazioni, o conterrebbero indicazioni inesatte. Ne discende che è processualmente provato che il ricorrente possiede la cittadinanza croata.

c) Al ricorrente è stata data occasione di esprimersi in merito all'esistenza della cittadinanza croata mediante richiesta del 16 settembre 1993, richiesta che lasciava trasparire chiaramente la finalità. Ovviamente nella misura in cui fosse stata ritenuta come provata la cittadinanza croata, il rinvio sarebbe stato ordinato verso tale nazione, ove risaputamente regna una situazione generale migliore che in Bosnia Erzegovina.

14. - Come evidenziato in precedenza, per considerazioni umanitarie, e non sulla base di impegni di diritto internazionale assunti dalla Svizzera, si rinuncia all'esecuzione dell'allontanamento allorquando il rientro - vuoi per la situazione generale che regna in tal Paese (guerra, guerrra civile o violenza generalizzata), vuoi per motivi individuali -, equivarrebbe per l'interessato ad esporsi a pericoli concreti (art. 14a cpv. 4 LDDS). Orbene, dal passaporto croato di M. C. si desume che il suo ultimo domicilio in patria lo ha avuto a Zagabria, (...), così come dichiarato pure dall'interessato stesso nella procedura penale innanzi a (...) (già più volte richiamata). L'interessato proviene pertanto da città e regione della Croazia risaputamente non coinvolta in conflitto armato, che non conosce clima di violenza generalizzata, e ove non è pronosticabile un'imminente degradazione della situazione tale da comportare un pericolo concreto per l'interessato.